Il Prefetto anti-roghi Filippo Romano, erede del “dono” fatto dal Ministro Cancellieri a noi Medici dell’Ambiente ed al nostro migliore allievo Padre Maurizio Patriciello, ha comunicato i dati relativi alla rilevazione dei roghi in Provincia di Napoli e Caserta (Terra dei Fuochi) per il 2022.
Sono stati 1.049 i roghi registrati lo scorso anno nella cosiddetta «Terra dei fuochi». Gli eventi registrati sono 873 in provincia di Napoli e 176 nel Casertano con un sensibile calo rispetto al 2021 quando gli incendi sono stati 1.406 e 2.041 nel 2020.
Rilevante, si evidenzia in una nota dell’incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania, è stato invece l’incremento dei controlli e dei sequestri sulle aziende (+48 per cento) e dei veicoli (con una crescita del 34 per cento).
Nell’anno appena trascorso si registra anche un incremento delle denunce all’autorità giudiziaria (+30 per cento) e delle sanzioni amministrative (+95 per cento) per un totale di circa 28 milioni di euro.
Soltanto chi segue con regolarità questo blog de Il Fatto Quotidiano può rendersi conto che questi dati apparentemente notevolmente positivi sono espressione dell’ultima e più pericolosa fase di Terra dei Fuochi : la quinta.
E’ questa la fase della crisi energetica delle imprese, anche di quelle “ a nero” : Terra dei Fuochi sta mutando e poi spegnendosi per lo stesso motivo per cui sono andate in crisi tutte le industrie manifatturiere legali: il tremendo aumento dei costi dell’energia che rende, persino nell’illegalità , più conveniente chiudere le attività anche “a nero”.
Leggendo con attenzione il comunicato della Prefettura si comprende bene che, al netto della notevolissima riduzione dei roghi, il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti industriali specie di quelli prodotti in regime di evasione fiscale, secondo la stessa Prefettura, non è per niente spento: è cambiato.
Come già da oltre un anno abbiamo scritto infatti, la produzione dei rifiuti industriali in Campania nel decennio 2009 – 2019 non solo non si è ridotta , ma si è addirittura raddoppiata passando (quella “legale”) dai circa 4 milioni di tonnellate del 2009 ai circa 8 milioni di tonnellate del 2019 e quella “illegale”, alla base del fenomeno tossico di Terra dei Fuochi, oggi diventata “Terra delle puzze” specie a Giugliano , da circa 1.5 milioni di tonn/anno a circa 2.5 milioni di tonn/anno!
I dati sanitari conseguenti sono quindi peggiorati come certificato sia dai nostri lavori pubblicati nel 2019, sia da tutti i report ISS e Ministero della Salute sul tema.
Ancora, mentre i roghi si spengono, a conferma di tutti i dati sulla produzione dei rifiuti soprariportati, il punto nevralgico di passaggio dei TIR sull’Asse Mediano, tramite il quale si trasportano rifiuti in tutto il mondo (come citato dalla stessa Prefettura) , Volla, si conferma per il 2022 come il Comune record per polveri sottili pm 10 in Italia!
Molto più e molto peggio di tutti i Comuni della Lombardia e della Pianura Padana!
E i dati sanitari confermano per Volla (Asl 3 anno 2020) il record nazionale per cancro del polmone, ictus ed infarti! A ruota dovrebbe seguire Napoli est Porto con i suoi oltre 485mila passaggi TIR/anno, ma a Napoli est Porto i dati epidemiologici sono fermi purtroppo al preistorico 2012!
Egualmente, se con pochi dati nel 2019 noi abbiamo pubblicato e siamo stati citati a conferma da ISS e Procura di Napoli nord nel 2021 per il danno sanitario a Giugliano, nulla sappiamo ancora dei dati sanitari provenienti dal Progetto SPES, finanziato con circa 30 milioni di euro dalla Regione Campania con prelievi nel 2017 (!) ma ancora con zero risultati pubblicati nel 2023!
Il dato citato dalla Prefettura che vede la Campania come regione record per il trasporto transfrontaliero dei rifiuti, è valido solo per i pochi rifiuti urbani ( non oltre il 10 % del problema rifiuti reale ). In base ai dati ISPRA 2021 sia dei rifiuti urbani che, ovviamente , soprattutto dei rifiuti speciali e industriali, la Regione record in questo triste primato non è la Campania, ma la Lombardia, come volutamente ignorato innanzitutto dai leghisti per altrettanto ovvi motivi.
Siamo veramente orgogliosi ed onorati, che con soli dieci droni i 205 bersaglieri di Sardegna impegnati nel contrasto ai roghi abbiamo ottenuto risultati cosi brillanti.
Il loro successo d’altra parte ci addolora moltissimo perché è quello che in tutte le nostre conferenze chiediamo da anni e cioè che il solo controllo valido si ottiene con i droni ma soprattutto che , come ancora sottolineato dalla Prefettura anti roghi di Napoli, i controlli dovrebbero essere preventivi e non di sola repressione (ARPAC dove sei?)
La tracciabilità certificata dei rifiuti e il controllo preventivo delle aziende manifatturiere non si fa e non si vuole fare né in Campania che nell’Italia intera e così la nostra quotidiana guerra (vera!) allo smaltimento illecito dei rifiuti, che da tempo non sono ormai solo roghi ai bordi delle strade, ci vede sempre perdenti e con non meno di dieci cittadini morti in eccesso ed in maniera evitabile ogni maledetto giorno nella sola Campania!
Come possiamo non ricordare con grandissimo disappunto e dolore immenso che l’ex Ministro della transizione ecologica Cingolani era e resta l’a.d. della più importante fabbrica di droni di Italia (la Leonardo) che però li produce per gli USA e per la guerra in Ucraina ma non ci ha mai pensato neanche un secondo, che, come ormai certificato dai bersaglieri al servizio della Prefettura anti roghi di Napoli, servivano innanzitutto per la nostra quotidiana guerra vera in tutte le Terre dei Fuochi di Italia?
E la tracciabilità certificata dei rifiuti (RENTRI) voluta e preparata dall’ex Ministro Costa?
E’ scomparsa persino dal dibattito politico, insieme alla salute pubblica, in tutte le Terre dei fuochi di Italia, non solo in Campania !
80% in meno di roghi in Terra dei Fuochi campana per l’anno 2022 vs 2019: è veramente quindi una buona notizia?